La Cattedrale di Trani
Il gioiello del romanico pugliese si trova incastonato tra l'azzurro del mare e l'azzurro del cielo di Trani; la chiesa era stata costruita a partire dal 1099 quando il Vescovo di Bisanzio potè proclamare santo il giovane greco di nome Nicola che gridava al mondo la sua fede recitando in modo ossessivo il Kyrie Eleison. Il giovane predicatore era originario di Stiri in Grecia e si era trasferito in Puglia per poter predicare e dopo essere passato per Otranto, Lecce e Taranto arrivò a Trani dove percorreva le vie della città gridando Kyrie Eleison
, l'invocazione religiosa di origine greca che significa “Signore abbi pietà” ed attirando soprattutto i bambini a cui regalava frutta. Il vescovo della città venne a conoscenza di questo strano modo di predicare e volle conoscerlo; ma capita la purezza del suo intento, gli diede dove dormire e mangiare ed il permesso di continuare la sua opera.
Ben presto il giovane predicatore si ammalò di febbri ed in poche settimane morì all'età di soli diciannove anni, era il 1094. Il giovane Nicola era già molto conosciuto ed il vescovo lo fece seppellire nella chiesa di di S. Maria de Russis dove i fedeli si recavano ad onorarlo e presto si cominciò a parlare di miracoli.
Il popolo lo chiamava beato e così appena due anni dopo fu canonizzato ed il popolo chiese che fosse costruita una chiesa da dedicargli ed allora l'arcivescovo Bisanzio ottenne da Papa Urbano II di poter costruire una chiesa dove il popolo potesse celebrare il suo culto. Era il 1099 quando si iniziò a costruire quella che sarebbe diventata la Cattedrale di Trani.
Accanto alla storia religiosa c'è peraltro una storia politica della città di Trani che proprio in quel periodo contendeva a Bari il primato in terra di Puglia e quindi si potrebbe leggere nella disponibilità delle gerarchie ecclesiastiche e dei maggiorenti della città all'edificazione della nuova chiesa la volontà di manifestare la propria grandezza e con un edificio grandioso e con l'unicità di un santo che venuto da oriente aveva scelto Trani come terra di fede; così anche Trani avrebbe avuto una cattedrale dedicata a San Nicola esattamente come Bari.
Anche dove sarebbe stata edificata era importante e nessun sito era migliore della punta di terra che si protendeva sul mare e poiché l' già esisteva l'antica chiesa matrice di Trani, fu deciso che lla nuova chiesa sarebbe statatì costruita sopra di quella già esistente. L’antica «ecclesia Sancte Dei Genitricis et perpetuae Virginis Mariae» aveva già una cripta dove fino al 845 erano state conservate le spoglie di S. Leucio che i bizantini avevano venduto alla città di Benevento, ma era in situazione di grave dissesto per le molte infiltrazioni d'acqua e così fu deciso di ricostruirla.
Come altre cattedrali pugliesi le sue absidi erano rivolte verso oriente dove si trova Terrasanta I lavori di costruzione durarono molti anni, fatto normale in quel tempo per la costruzione delle cattedrali che era finanziata dalle università della città piuttosto che dalla diocesi o dalla signoria. Trani alla fine del XI secolo era stata infeudata dai Normanni e governata da Amico II, parente degli Altavilla, che fu il secondo Conte di Trani.
La costruzione fu iniziata per dare un tomba a San Nicola Pellegrino ed affinchè gli abitanti della città potessero avere un luogo per il culto; le spoglie del beato furono poste nella cripta sottostante il transetto del nuovo edificio.
La traslazione del corpo avvenne appena furono completati i lavori della cripta e della chiesa inferiore che rimase consacrata alla Vergine. Nella cripta che era stata il luogo dove era stato il corpo di San Leucio, protovescovo di Brndisi venne posto anche San Nicola Pellegrino; la cella ipogea è un piccolo ambiente quadrato con al centro un piccolo vano in cui sono conservate le reliquie e tutt'intorno un corridoio che i fedeli potevano percorrere in fila a senso unico per potere vedere le reliquie.
La fase decisiva della costruzione si ebbe presumibilmente tra il 1159 ed il 1186, mentre verso il 1200 il completamento era da considerarsi come raggiunto , mancava solo il campanile che fu realizzato nel secolo seguente. Alla sua edificazione lavorò Nicolaus Sacerdos, uno scultore ed architetto attivò in Puglia nel XII secolo ed a cui si deve la bella invenzione architettonica dell'arco ogivale con cui seppe creare un continuum armonico tra il corpo della cattedrale ed il campanile. Nicolaus Sacerdos diresse la costruzione del campanile solo fino al secondo livello sopra l'arco ed infatti la differenza tra questa parte ed i tre ordini superiori è sottolineata dalla caratteristiche delle finestre, infatti le bifore del primo e secondo livello sono poi aumentate ad ogni altro diventando una trifora al terzo e poi una quadrifora ed infine divenire quasi una dinestra intermezzata da quattro colonnine affacciata tra mare e cielo.
La cattedrale venne posta su profonde fondazioni che consentissero di evitare la risalita delle acque del mare e per questo anche la chiesa ipogea è totalmente fuori terra e sempre inondata dalla luce del sole.
La cattedrale fu divisa in tre navate perchè nelle navate laterali si dovevano ricavare le cappelle che dovevano essere destinate alla sepoltura dei notabili che con il loro denaro avevano contribuito alla costruzione della Chiesa. Per la sua costruzione fu usata la pietra calcarea locale di colore bianco rosato.
La nuova chiesa venne costruita sopra la vecchia Cattedrale dedicata a Santa Maria e che oggi ne costituisce la cripta dove sono conservate le spoglie di San Nicola Pellegrino.
A metà del secolo scorso fu decisa una profonda ristrutturazione della cattedrale perchè le capriate che sostenevano il tetto erano in pessime condizione. Per ricostruire il tetto l'interno della cattedrale fu completamente vuotato e questo rese più facile procedere ad un più ampio intervento con il fine di recuperare la vista dell'architettura medievale.
Alla ricerca di elementi risalenti alla prima edificazione furono eliminate tutte le aggiunte risalente al barocco e con queste l'altare maggiore, al di sotto del quale furono riportate alla luce parti del mosaico pavimentale che si sapeva aveva decorato il transetto nel XIII secolo.
Nel mosaico sono riconoscibili Alessandro Magno, Adamo e Eva oltre animali e figure fantastiche come i draghi che lottano con i leoni.
Pur avendo avuto il pregio di restituire la chiesa alla sua purezza di stile, il restauro del secolo scorso ha disperso molti notevoli opere di scultura relativi agli altari ed alle sepolture eliminate, oltre alla perdita del coro ligneo del Quattrocento.
Agli occhi del visitatore l'interno della cattedrale appare quanto meno spoglio, questa è la conseguenza di alcune scelte fatte in occasione dell'ultimo restauro perchè non solo furono distrutti alcuni arredi sacri come il coro di cui si è già detto, ma molte opere pittoriche sono state trasferite al Museo Diocesano di Trani come la grande tavola lignea in cui sono rappresentati Episodi della vita di San Nicola Pellegrino. La tavola di grandi dimensioni,m. 2,02 x 112, è attribuita ad un anonimo pittore di scuola pugliese del XIII-XIV secolo, prima si trovava nella cripta sull'altare dedicato al santo.